Abstrac in italiano;
Questo articolo esamina, in chiave giuridico-civile, i fondamenti della gestione aziendale e le loro implicazioni per la tutela dei diritti patrimoniali e dei creditori. Si analizzano il periodo amministrativo, il capitale di funzionamento (lordo e netto), l’equazione di bilancio e il principio della competenza economica, interpretati come strumenti essenziali per garantire la trasparenza e la correttezza della rappresentazione contabile. Particolare attenzione viene dedicata alle ricadute giuridiche del principio di competenza economica, alla luce delle normative contabili internazionali, e al suo ruolo nel rispetto delle obbligazioni verso terzi. L’articolo intende fornire a giuristi e studiosi del diritto civile una visione approfondita su come i principi contabili influenzino la stabilità e la responsabilità patrimoniale dell’impresa, contribuendo alla prevenzione del rischio di insolvenza e alla tutela degli interessi legittimi dei soggetti coinvolti
Abstrac in Inglese;
This article examines, from a legal-civil perspective, the fundamentals of business management and their implications for the protection of property rights and creditors. It analyzes the administrative period, operating capital (gross and net), the balance sheet equation, and the accrual basis principle, interpreted as essential tools to ensure transparency and accuracy in financial reporting. Special attention is given to the legal implications of the accrual basis principle, in light of international accounting standards, and its role in fulfilling obligations to third parties. The article aims to provide legal professionals and civil law scholars with an in-depth perspective on how accounting principles influence business stability and asset liability, contributing to the prevention of insolvency risks and the protection of the legitimate interests of the parties involved.
Sommario: §1. Gestione, Periodo amministrativo ed Esercizio; §1.1. Definizione e obiettivi della Gestione Aziendale; §1.2. Periodo Amministrativo: Scansione e Implicazioni Fiscali; §1.3. Esercizio Economico: Valore Informativo e Analisi dei Risultati; §2. Capitale di Funzionamento Lordo e Netto; §2.1. Capitale di Funzionamento Lordo: Composizione e Rilevanza per l’Attività d’Impresa; §2.2. Capitale di Funzionamento Netto: Efficienza Finanziaria e Controllo della Liquidità; §2.3. Implicazioni per la Pianificazione Finanziaria e Strategica; §3. Equazione di Bilancio; §3.1. Fondamenti dell’Equazione di Bilancio: La Base per una Contabilità Equilibrata; §3.2. Applicazioni Pratiche dell’Equazione di Bilancio nella Gestione Aziendale; §3.3. Il Ruolo dell’Equazione di Bilancio nelle Decisioni Strategiche; §4. Principio della Competenza Economica; §4.1. Concetto e Obiettivi del Principio della Competenza Economica; §4.2. Applicazioni Pratiche: Rilevanza della Competenza Economica nei Contratti; §4.3. Influenza della Competenza Economica sulle Decisioni Aziendali e Giuridiche; §4.4. Competenza Economica e Normative Internazionali; §5. Conclusioni
§1. GESTIONE, PERIODO AMMINISTRATIVO ED ESERCIZIO
§1.1. Definizione e Obiettivi della Gestione Aziendale
La gestione aziendale[1] è l’insieme delle operazioni e delle decisioni strategiche e operative che permettono all’impresa di realizzare il proprio scopo economico, solitamente identificato nella creazione e protezione di valore[2]. Tali operazioni si articolano tra coordinamento delle risorse aziendali e scelte che spaziano dalla produzione alla distribuzione, fino alla strategia finanziaria e alla gestione organizzativa. L’obiettivo è dunque quello di garantire la continuità aziendale e ottimizzare la redditività, anche con riguardo al profilo della sostenibilità.
In un contesto giuridico internazionale, il tema della gestione si arricchisce di ulteriori complessità. Le diverse normative fiscali e contabili cui una società è soggetta, come quelle degli Stati Uniti e dell’Italia, richiedono una particolare attenzione alla conformità e alla corretta imputazione delle voci economiche nei rispettivi bilanci[3]. Il periodo amministrativo assume quindi una funzione di raccordo tra gli obiettivi economici dell’impresa e i requisiti di trasparenza e accountability imposti dalle normative.
§1.2. Periodo Amministrativo: Scansione e Implicazioni Fiscali
Il periodo amministrativo, che spesso coincide con l’anno solare, costituisce la cadenza temporale per cui l’azienda registra le proprie operazioni economiche e redige i bilanci. La chiusura del periodo amministrativo rappresenta il termine per la raccolta e revisione dei dati contabili, a partire dai quali è possibile monitorare la performance aziendale e valutare l’efficacia delle strategie adottate. In sede di chiusura dei conti, le aziende hanno la possibilità di individuare eventuali carenze o criticità e implementare strategie correttive per l’esercizio successivo.
Per le società internazionali, in particolare, il periodo amministrativo può variare a seconda della giurisdizione: molte società negli Stati Uniti, ad esempio, adottano l’anno fiscale federale che termina il 30 settembre[4]. Queste differenze impongono alle imprese di armonizzare la gestione delle scadenze contabili, coordinando l’amministrazione delle varie filiali in modo da rispettare le diverse normative nazionali e garantire la compliance fiscale.
§1.3. Esercizio Economico: Valore Informativo e Analisi dei Risultati
L’esercizio economico[5] rappresenta il riferimento temporale per la rilevazione delle voci di costo e di ricavo, consentendo all’impresa di determinare l’utile o la perdita maturati nel periodo. Ogni esercizio deve rispettare i principi contabili generalmente accettati, che possono variare in funzione delle specifiche normative vigenti nella giurisdizione di riferimento.
La gestione dell’esercizio economico ha un valore informativo centrale: oltre a fornire una rappresentazione chiara e trasparente della situazione finanziaria, è strumento essenziale per attrarre investitori e ottimizzare la pianificazione economico-finanziaria[6]. Inoltre, l’adozione del principio di competenza economica, di cui tratteremo in seguito, garantisce che l’impatto delle decisioni aziendali venga rappresentato in modo veritiero, migliorando così l’allocazione delle risorse aziendali.
§2. CAPITALE DI FUNZIONAMENTO LORDO E NETTO
§2.1. Capitale di Funzionamento Lordo: Composizione e Rilevanza per l’Attività d’Impresa
Il capitale di funzionamento lordo è costituito dalle risorse complessive impiegate dall’azienda nelle sue attività operative. Include sia le attività correnti, come disponibilità liquide, crediti e rimanenze, sia le immobilizzazioni, come beni strumentali e altre risorse a lungo termine. Tale misura esprime il totale del capitale investito e funge da indicatore della capacità dell’azienda di sostenere l’operatività nel breve e nel lungo termine.
In un contesto aziendale internazionale, come quello di una multinazionale con sedi in diverse giurisdizioni, il capitale di funzionamento lordo si riflette anche sulla gestione delle risorse finanziarie in valute differenti. La diversità di valuta e i relativi rischi di cambio obbligano l’impresa a una gestione attenta e flessibile, capace di minimizzare l’impatto delle fluttuazioni valutarie e di rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze di liquidità delle varie sedi.
§2.2. Capitale di Funzionamento Netto: Efficienza Finanziaria e Controllo della Liquidità
Il capitale di funzionamento netto si ottiene sottraendo le passività correnti dal capitale lordo. Esso rappresenta l’effettiva capacità dell’azienda di far fronte agli impegni finanziari a breve termine senza dover ricorrere a fonti esterne[7]. Un capitale di funzionamento netto positivo è segno di solidità finanziaria e di una gestione prudente delle risorse; consente inoltre all’azienda di sostenere le operazioni correnti, coprire eventuali imprevisti finanziari e mantenere un buon rapporto con fornitori e istituti di credito.
Nel contesto giuridico, la gestione del capitale di funzionamento netto assume rilevanza anche per il rispetto degli obblighi contrattuali. In ambito civile, la capacità di onorare impegni economici può incidere sulle responsabilità dell’impresa verso i creditori[8], configurandosi come una condizione essenziale per la solvibilità e la tutela del patrimonio aziendale.
§2.3. Implicazioni per la Pianificazione Finanziaria e Strategica
Una gestione attenta del capitale di funzionamento, sia lordo che netto, è fondamentale per garantire la stabilità e la resilienza dell’azienda, specialmente in periodi di crisi economica o fluttuazioni di mercato. Una corretta pianificazione finanziaria[9], basata su un monitoraggio continuo del capitale di funzionamento, consente all’impresa di fronteggiare eventuali criticità e di strutturare politiche di investimento a lungo termine in grado di sostenere la crescita.
Dal punto di vista legale, una pianificazione efficace è determinante per preservare la continuità aziendale e minimizzare i rischi di insolvenza, il che rappresenta un obbligo morale e giuridico verso gli stakeholders, incluso il rispetto degli obblighi previsti dalle normative sulla solvibilità[10].
§3. EQUAZIONE DI BILANCIO
§3.1. Fondamenti dell’Equazione di Bilancio: La Base per una Contabilità Equilibrata
L’equazione di bilancio costituisce uno dei pilastri della contabilità aziendale e riflette l’essenza dell’equilibrio patrimoniale, stabilendo la corrispondenza tra attivi, passivi e patrimonio netto dell’azienda. Tale equazione, definita come[11]:
Attivo = Passivo + Patrimonio Netto
è il principio di base per cui ogni risorsa acquisita trova una controparte finanziaria specifica. Per esempio, ogni aumento del passivo, come un nuovo debito, genera una corrispondente variazione nel patrimonio aziendale, il che permette di mantenere sempre un quadro di bilancio in equilibrio.
Nell’ambito del diritto civile, l’equazione di bilancio assume un ruolo significativo, poiché tutela i creditori e consente una rappresentazione trasparente della situazione economica e finanziaria dell’azienda. La correttezza e la conformità delle voci di bilancio sono condizioni essenziali per prevenire situazioni di dissesto finanziario che potrebbero danneggiare i terzi che intrattengono rapporti economici con l’azienda.
§3.2. Applicazioni Pratiche dell’Equazione di Bilancio nella Gestione Aziendale
L’equazione di bilancio rappresenta uno strumento interpretativo fondamentale per la gestione aziendale, poiché consente di monitorare l’equilibrio finanziario e prendere decisioni operative più informate. L’impresa può analizzare le proprie fonti di finanziamento e gli impieghi di capitale, garantendo che vi sia sempre una relazione proporzionale tra attività e passività.
In un contesto internazionale, l’applicazione di differenti principi contabili, come il GAAP negli Stati Uniti e l’IFRS in Europa[12], può generare differenze nella rappresentazione delle voci di bilancio. Ciò richiede alle aziende multinazionali di porre grande attenzione alle procedure di consolidamento dei bilanci, assicurando che le informazioni finanziarie siano comparabili e rispondano ai requisiti di trasparenza internazionale.
§3.3. Il Ruolo dell’Equazione di Bilancio nelle Decisioni Strategiche
Comprendere e applicare correttamente l’equazione di bilancio è fondamentale per la formulazione di strategie aziendali sostenibili. Una struttura patrimoniale equilibrata riduce il rischio di insolvenza e migliora la solidità aziendale. In particolare, le aziende che adottano politiche conservative tendono ad avere un capitale proprio elevato rispetto alle passività, mentre le imprese in espansione potrebbero optare per maggiori passività per finanziare i progetti, sempre nel rispetto del principio di equilibrio finanziario.
Dal punto di vista giuridico, l’equilibrio patrimoniale[13] costituisce un criterio rilevante per valutare la solvibilità dell’azienda e la sua capacità di onorare gli impegni verso i creditori. L’equazione di bilancio rappresenta dunque non solo uno strumento di gestione, ma anche una garanzia di trasparenza e correttezza nella rappresentazione della situazione economico-finanziaria aziendale.
§4. PRINCIPIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA
§4.1. Concetto e Obiettivi del Principio della Competenza Economica
Il principio della competenza economica[14] è fondamentale nella contabilità aziendale e stabilisce che costi e ricavi devono essere registrati nel periodo in cui vengono maturati, indipendentemente dal momento dell’incasso o del pagamento. Tale principio ha lo scopo di fornire un quadro fedele della performance aziendale, evitando distorsioni legate a fluttuazioni temporali e rappresentando in modo più accurato la reale redditività dell’azienda.
Dal punto di vista giuridico, la competenza economica influisce sulla corretta determinazione dei diritti e obblighi dell’impresa, soprattutto nei confronti dei creditori e degli azionisti. Applicare questo principio consente, infatti, di evitare una sovra- o sotto-rappresentazione delle voci di costo e ricavo, garantendo maggiore trasparenza e conformità.
§4.2. Applicazioni Pratiche: Rilevanza della Competenza Economica nei Contratti
Il principio della competenza economica trova applicazione pratica in numerosi contesti aziendali. Ad esempio, un contratto di consulenza stipulato in dicembre, ma pagato a gennaio dell’anno successivo, viene registrato come ricavo nell’esercizio in cui il servizio è stato prestato (e quindi, il mese di dicembre). Questo permette all’azienda di rappresentare correttamente la sua redditività per l’anno in cui il servizio ha effettivamente generato valore.
Per le società operanti nel settore legale e dei servizi professionali, tale principio è cruciale, in quanto molti contratti prevedono tempistiche di incasso lunghe o rateizzazioni. La corretta applicazione del principio di competenza consente quindi all’impresa di evitare squilibri contabili e di gestire meglio le proprie risorse.
§4.3. Influenza della Competenza Economica sulle Decisioni Aziendali e Giuridiche
L’applicazione del principio di competenza ha un impatto significativo anche sulla pianificazione strategica aziendale[15]. Un controllo accurato delle voci di bilancio secondo tale principio consente all’azienda di migliorare la gestione dei costi e di ottimizzare l’allocazione delle risorse. A livello giuridico, una rappresentazione fedele dei costi e ricavi permette di garantire una maggiore protezione degli interessi dei creditori, degli azionisti e di tutti i soggetti che intrattengono rapporti economici con l’azienda.
§4.4. Competenza Economica e Normative Internazionali
A livello internazionale, il principio della competenza è adottato in conformità agli standard contabili IFRS e GAAP[16], sebbene esistano alcune differenze interpretative tra le normative. Le aziende con una presenza globale devono quindi essere in grado di adattare i propri criteri contabili alle diverse normative locali, mantenendo al contempo una coerenza nelle pratiche di registrazione per garantire trasparenza e accuratezza.
§5. Conclusioni
La gestione aziendale efficace e conforme ai principi contabili internazionali richiede un’approfondita comprensione delle dinamiche economiche e contabili, che spaziano dall’organizzazione del capitale di funzionamento all’applicazione rigorosa del principio di competenza economica. Tali elementi costituiscono la base per una pianificazione strategica solida e sostenibile, proteggendo al contempo gli interessi di tutte le parti coinvolte.
Nel diritto civile, una gestione rispettosa di questi principi risponde all’esigenza di trasparenza, stabilità e correttezza, soprattutto nei rapporti con creditori e investitori. In un contesto economico globalizzato, la conformità a queste regole è cruciale per sostenere la crescita aziendale, mantenere un equilibrio patrimoniale e garantire una rappresentazione fedele della situazione economica, salvaguardando così l’integrità dell’impresa e del sistema economico in generale.
Bibliografia
[1] BALESTRI, Gianfranco (ed.). Manuale di economia e gestione aziendale. HOEPLI EDITORE, 2005; TUNISINI, Annalisa, et al. Economia e management delle imprese. Strategie e strumenti per la competitività e la gestione aziendale. Hoepli, 2014.
[2] CAVALIERI, Enrico; FRANCESCHI, Rosella Ferraris. Economia aziendale. G Giappichelli Editore, 2010.
[3] FIUME, Raffaele, et al. L’analisi di bilancio nel dibattito nazionale ed internazionale. In: Economia Aziendale & Management: scritti in onore di Vittorio Coda. Università Bocconi Editore, 2010.
[4] Così in https://www.odcec.torino.it/public/convegni/dr._motto.pdf
[5] ALBERTO, Quagli. Bilancio di esercizio e principi contabili. G Giappichelli Editore, 2023; DI STEFANO, Giancarlo, et al. Il bilancio di esercizio: logiche economico aziendali e aspetti giuridico formali. Il Borghetto, 2008.
[6] NAVARONI, Matteo. La procedura delle Analisi di bilancio. Economia Aziendale Online-, 2014, 4.4: 301-309; PAOLONE, Giuseppe. La funzione informativa del bilancio di esercizio: limiti e modi di superamento. 2019.
[7] ROSSI, Claudia, et al. Avvicinamento del capitale d’esercizio al capitale economico nel bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali. In: Il bilancio d’esercizio ei principi contabili internazionali: premesse teoriche e problemi applicativi. Bergamo University Press-Sestante Edizioni, 2009. p. 71-92; MARCHI, Luciano (ed.). Introduzione alla contabilità d’impresa: Obiettivi, oggetto e strumenti di rilevazione. Quinta edizione. G. Giappichelli Editore, 2013.
[8] FABIANI, Massimo, et al. L’azione di responsabilità dei creditori sociali e le altre azioni sostitutive. Giuffrè, 2015; STANGHELLINI, Lorenzo, et al. Le crisi d’impresa fra diritto ed economia. Bologna: Società Editrice Il Mulino, 2007.
[9] DI MASCIO, Antonello. La consulenza finanziaria: Regolamentazione, modelli di servizio e pianificazione finanziaria. EGEA spa, 2016; PRESTI, Claudia; MARCHI, Luciano; CASTELLANO, Nicola. L’utilizzo dei dati contabili per la pianificazione economico-finanziaria: sviluppo della conoscenza e supporto decisionale. Management Control: 3, 2021, 2021, 16-40.
[10] RIVA, Patrizia, et al. Amministratori, organo di controllo e revisore: i doveri. IL SOLE 24 ORE, 2022, 45-53.
[11] Così in https://www.ragioneria.com/it/articolo/cose-lequazione-bilancio#1; https://gibitalia.it/2021/11/26/come-leggere-un-bilancio-parte-1-lequazione-di-bilancio/
[12] DE LUCA, Francesco. Il percorso di convergenza tra IAS/IFRS e US GAAP: Il ruolo degli attori e del contesto di riferimento. G. Giappichelli Editore, 2014; DONI, F., et al. The Performance Reporting Choices In Europe And Usa. A Survey On The” Successful” Convergence Ifrs/Us-Gaap After The Adoption Of Ias 1 Revised. In: The Firm’s Role in the Economy: Does a growth-oriented business model exist?. Cacucci, 2013. p. 1-43.
[13] DE ROSA, Bruno, et al. L’equilibrio patrimoniale di un’azienda. CONTABILITÀ FINANZA E CONTROLLO, 2010, 33: 34-41; MATONTI, G., et al. L’equilibrio patrimoniale-finanziario e l’equilibrio monetario. COLLANA DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE AZIENDALI, MANAGEMENT E INNOVATION SYSTEMS DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO, 2022, 91-115; PALETTA, Angelo; MATTEUZZI MAZZONI, Leda. Le condizioni di equilibrio della gestione. Economia e management dell’azienda pubblica: problemi storici ed evolutivi, 2006, 1000-1022.
[14] MALIZIA, Raffaele; SCACCO, Grazia. Cassa e competenza economica: riflessioni nell’ottica delle misurazioni macroeconomiche. Rivista giuridica del Mezzogiorno, 2013, 27.4: 845-869; PODDIGHE, A., et al. La competenza economica tra i principi contabili e il sistema sanzionatorio: la prevalenza della sostanza sulla forma. GIURISPRUDENZA DELLE IMPOSTE, 2019, 92.2: 164-192; PODDIGHE, Andrea, et al. Il principio di competenza tra diritto contabile e diritto tributario nella prospettiva interna e sovranazionale. Giuffrè Francis Lefebvre, 2021.
[15] Cosa dice il principio di competenza economica in contabilità di Alessandra Di Mauro, 12 set 2022 – aggiornato il 07 mar 2023 in https://agicap.com/it/articolo/principio-di-competenza/; Cassazione civile, Sez. V, ordinanza n. 3994 del 16 febbraio 2021: In tema di reddito di impresa, il criterio di competenza previsto per la redazione del bilancio di esercizio dall’art. 2423-bis c.c. per tutti gli interessi, moratori e corrispettivi, che ne impone l’imputazione nell’esercizio in cui sono maturati e che li considera rilevanti ai fini della determinazione del relativo risultato indipendentemente dall’effettivo loro percepimento, opera nella materia tributaria soltanto con riguardo agli interessi legali ex art. 109, comma 2, lett. b), d.P.R. n. 917 del 1986, ma non anche per gli interessi moratori su crediti, i quali, ai sensi dell’art. 109, comma 7, del medesimo d.P.R., concorrono a formare il reddito di impresa e sono dunque assoggettati a tassazione soltanto nell’esercizio in cui vengono effettivamente percepiti e non in quello in cui maturano, valendo per essi il criterio di cassa. Massima in Brocardi.it; SIRIANNI, Carlo Alessandro, et al. La pianificazione strategica. In: Il governo strategico dell’Impresa. Giappichelli, 2004. p. 183-194.
[16] BEUREN, Ilse Maria; HEIN, Nelson; CARLOS KLANN, Roberto. Impact of the IFRS and US‐GAAP on economic‐financial indicators. Managerial Auditing Journal, 2008, 23.7: 632-649; FOSBRE, Anne B.; KRAFT, Ellen M.; FOSBRE, Paul B. The globalization of accounting standards: IFRS vs. US GAAP. Global Journal of Business Research, 2009, 3.1: 61-71.